La fama e il nome di questo vino della Tuscia risalgono all’inizio del XII secolo. Si narra che il vescovo Monsignor Giovanni Defuk, al seguito dell’imperatore Enrico V, avesse incaricato il suo coppiere Martino a precederlo nel viaggio verso Roma e a selezionare per lui i vini delle migliori cantine indicando la presenza di un buon vino con un “Est” vicino alla porta delle osterie. Giunto a Montefiascone, Martino si ritrovò a degustare un vino così squisito che scrisse tre volte la parola indicatrice, rafforzandone così l’importanza e la bontà.
La sua produzione è possibile solo nella provincia di Viterbo, e nello specifico nei comuni di Montefiascone, Grotte di Castro, Bolsena e San Lorenzo Nuovo.
Uvaggio: Trebbiano toscano (Procanico), Malvasia bianca toscana e Rossetto (Trebbiano giallo),
Colore: giallo paglierino più o meno intenso, brillante, ricco di riflessi verdognoli;
Profumo: deciso, fortemente vinoso e dai toni floreali, erbacei e fruttati, riporta subito alla mente sentori di ananas e agrumi.;
Sapore: secco, sapido, armonico, dall’acidità non estremamente evidente.
Gradazione: 10,5°. Uso: da pasto se secco, da fine pasto se abboccato o amabile.
Temperatura: circa 8 gradi
Abbinamento: con piatti a base di pesce, carni bianche, verdure o frittate. Essendo un vino laziale, si sposa amabilmente con un piatto tipico della cucina locale: spaghetti cacio e pepe.